Назад к книге «I Puritani di Scozia, vol. 1» [Вальтер Скотт]

I Puritani di Scozia, vol. 1

Вальтер Скотт

Walter Scott

I Puritani di Scozia, vol. 1

INTRODUZIONE DELL'AUTORE INGLESE

Posso presumere senza vanità che il nome posto in fronte a quest'opera[1 - Il sig. Walter Scott nel pubblicare così il romanzo storico I Puritani di Scozia, come l'altro Il Nano Misterioso, ha assunto il nome di Jedejah Cleishbotham, maestro di scuola e sagristano della parrocchia di Gander-Cleugh, ed ha intitolati entrambi i romanzi: Racconti del mio Ostiere.] e la natura della medesima bastino a conciliarle dalle persone sagge e amiche del meditare (e a queste sole il mio lavoro è dedicato) quel grado di attenzione, di cui l'opera stessa è meritevole; laonde non m'interterrò ad accendere una lampada in pien meriggio col far gli elogi di cosa che col suo titolo solo si raccomanda abbastanza.

PerГІ non celo a me medesimo, che l'invidia ГЁ ognor presta a latrar contra il merito, e che non mancheranno persone, le quali anche non negandomi un corredo di scienze e buoni principj, bisbiglieran sotto voce, che la condizione del mio vivere a Gander-Cleugh non ГЁ tale da potermi fornire molte nozioni pratiche sulle cose della Scozia alla nostra etГ  piГ№ vicine. La presente introduzione pertanto non ha altro scopo che di rispondere a questi scettici.

E incomincerò dal dir loro, che Gander-Cleugh è il punto centrale della Scozia, e se così mi è lecito esprimermi, il suo ombelico: d'onde avviene che tutti coloro i quali cercano Edimburgo o Glascow sono obbligati a passar di lì, e sovente vi dimorano tutta la notte. Ora non v'è scettico anche fra' più pervicaci non pronto a convenire di ciò, che io da quarant'anni in poi ho passate tutte le mie serate seduto ad un seggiolone a bracciuoli coperto di cuoio, e posto a mano manca del cammin di cucina nell'osteria dell'Armi di Wallace, e che ho vedute quivi tante persone come se mi fossi staccato correndo per lungo e per traverso tutta Inghilterra.

AggiugnerГІ ancora che se il Greco, il piГ№ celebre per sua saggezza, dovette ai viaggi la sua rinomanza, io non gli cedo a tale proposito. Due volte sono stato a Edimburgo, tre volte a Glascow, e debbo a queste gite, se, reduce dalle medesime, mi hanno considerato come oracolo di Gander-Cleugh e de' suoi dintorni.

E se ciГІ non basta a far tacere quei critici, chiuderГІ ad essi con una sola parola, la bocca, col protestare che io Jedeiah Cleishbotham, non sono nГЁ l'autore nГЁ il compilatore dei Racconti del mio Ostiere, e che per conseguenza non ho l'obbligo di farmi mallevadore nemmen per un iota del loro contenuto.

В»Ma qual cosa sono essi adunque tali racconti che ne spacciate? Mi si chiederГ : d'onde vengano? chi ne ГЁ l'autore?В» A ciГІ pure risponderГІ quanto adeguatamente mi sarГ  possibile il farlo.

Nessuno ignora che il mio ostiere, l'ostiere dell'albergo dell'Armi di Wallace, era un uomo fornito ad un tempo d'ingegno e di curiositГ . Egli avea dunque la virtГ№ di scavar dai suoi ospiti tutte le cose che volea sapere senza far vista d'interrogarli. Quindi altri non v'era che meglio di lui fosse istrutto nella storia passata e presente della Scozia, e la memoria di questo uomo era un pozzo, nel quale non si potea veder fondo. Cercata erane la compagnia pei fattarelli che sempre condivano i suoi discorsi, amato quindi da tutto il paese di Gander-Cleugh, eccetto il feudatario, il ricevitore delle dogane, e tutti coloro ai quali non volea far credenza.

Il feudatario lo accusava di tener mano agli scorridori di quelle foreste comperando da essi le salvaggine e vendendole nella propria osteria, in contravvenzione delle leggi del regno; poichГЁ queste leggi vogliono tal derrata essere privativa dei potenti della terra, i quali trovano grande diletto nel distruggere gli animali colle proprie mani, benchГЁ io d'un tal diletto non sappia formarmi un'idea. Ma con tutto il rispetto dovuto a Milord, mi prenderГІ la libertГ  di sdebitare il mio amico defunto da questa colpa, perchГЁ quanto ei vendea per lepri in cotesta osteria erano conigli della sua domestica conigliera, ed erano colombi del